Michail Afanas'evič Bulgakov

Michail Afanas'evič Bulgakov, in russo Михаил Афанасьевич Булгаков (Kiev, 15 maggio 1891 - Mosca, 10 marzo 1940), è stato uno scrittore e drammaturgo russo della prima metà del XX secolo. È considerato uno dei maggiori novellisti del Novecento. Molti suoi scritti sono stati pubblicati postumi.

Michail Miša Bulgakov nacque a Kiev, in Ucraina, primo di sette fratelli (quattro femmine e due maschi), figlio di un professore di storia e critica delle religioni occidentali, Afanasij Ivanovič Bulgakov, morto nel 1906. Gli altri figli di Afanasij si sarebbero poi stabiliti a Parigi.

Si legge nei diari della sorella Nadežda che Miša abbandona la pratica religiosa. Nel 1913 Bulgakov sposò Tat’jana Lappa.

Nel 1916, si laureò (in ritardo: si era iscritto nel 1909) in medicina, con menzione d'onore, presso l’Università San Vladimir di Kiev (oggi Università nazionale "Taras Ševčenko"). Fu subito inviato a Nikol'skoe (governatorato di Smolensk) come dirigente medico dell'ospedale del circondariato. Era l'unico medico del circondariato. Sono di questo periodo gli scritti degli Appunti di un giovane medico (sette racconti), i cui manoscritti sono andati persi. Se, come in essi scrive, ogni giorno aveva al minimo cinquanta pazienti, più gli interventi chirurgici, è verosimile che tali appunti siano stati scritti l'anno successivo, quando si spostò a Viaz'ma, più tranquilla (condivideva il lavoro con almeno altri tre colleghi medici), dove gli arriveranno gli echi della rivoluzione. È qui che Bulgakov vive le esperienze descritte negli altri due racconti degli Appunti.

Nel 1918 torna a Kiev con la moglie, dove apre uno studio medico di dermatosifilopatologia. Afferma di aver assistito, a Kiev, almeno a quattordici sovvertimenti politici, di cui dieci vissuti in prima pesona: è in questo periodo che gli nasce in seno l'idea di abbandonare la medicina, poiché, come ufficiale pubblico, era troppo soggetto al potere politico.

Nel 1919 viene inviato nel Caucaso come medico militare, dove iniziò a fare il giornalista. Tutte le pubblicazioni di questo periodo sono irreperibili.

È del 1920 il definitivo abbandono della carriera medica. Si ammala di tifo.

Nel 1921, si trasferì con la prima moglie a Mosca. Tre anni dopo divorziò da Tat’jana e sposò Ljubov' Belozerskaja.

Nonostante fosse relativamente benvoluto da Josif Stalin, gli fu sempre impedito di uscire dall'Unione Sovietica o di andare a far visita ai suoi fratelli all'estero. Il 28 marzo 1930 scrisse una lettera al governo dell'URSS chiedendo il permesso di fare un viaggio all'estero o, in alternativa, di avere un qualsiasi lavoro in un teatro. Il 18 aprile, il giorno dopo i funerali di Majakovskij che si era suicidato il 14 aprile, ricevette una telefonata da Stalin in persona che gli negava la possibilità di espatriare, ma gli prospettava un impiego al Teatro Accademico dell'Arte di Mosca, non però come drammaturgo.

Nel 1932 si sposò per la terza volta, con tale Elena Sergèevna.

Nell'ultimo decennio della sua vita, Bulgakov continuò a lavorare alla sua opera più nota Il maestro e Margherita, scrisse commedie, lavori di critica letteraria, storie ed eseguì alcune traduzioni e drammatizzazioni di romanzi. Tuttavia, la maggior parte delle sue opere rimase per molti decenni nel cassetto.

Morì nel 1940, a soli 49 anni, per una nefrosclerosi - la stessa malattia di cui era morto il padre - e fu sepolto nel cimitero Novodevičij di Mosca.

Dalla sua morte al 1961 nessuna opera di Bulgakov fu mai pubblicata. Poi, "improvvisamente, per 5-7 anni in Russia scoppiò il fenomeno Bulgakov", scrisse Vladimir Laškin. Da questo momento di nuovo in Russia cala l'oblio, per poi riaccendersi l'interesse negli anni '80.

Quand'era ancora in vita, Bulgakov era famoso per i suoi Appunti di un medico condotto e La guardia bianca (Белая гвардия). Negli Appunti racconta, a livello autobiografico, la sua esperienza di neolaureato confrontato con la vita vera di dottore in un ospedale di campagna, raccontandone i dubbi, le emozioni e le paure, senza rinunciare a un velo di ironia tipico di Bulgakov.

Fu, per un breve periodo, lo scrittore preferito di Josif Stalin, che ammirava in particolare la commedia I giorni dei Turbin (Дни Турбиных), tratta dal romanzo La guardia bianca. Probabilmente questa circostanza gli salvò la vita negli anni del Grande terrore (1937), quando quasi tutti gli scrittori che non appoggiavano la dittatura furono imprigionati ed uccisi, come accadde ad esempio a Osip Mandel'štam e Isaak Babel. Bulgakov non appoggiò mai il regime e, in molte sue opere, lo schernì: Cuore di cane, La corsa, ecc. Nel 1929 tutte i suoi lavori, compreso il romanzo La guardia bianca, furono messe al bando e Bulgakov non poté pubblicare più nulla.

Fu il romanzo satirico Il maestro e Margherita (Мастер и Маргарита), pubblicato nel 1967, quasi trent'anni dopo la morte avvenuta nel 1940, che gli assicurò fama immortale; la pubblicazione in Italia fu possibile grazie all'editore Giulio Einaudi.

Il libro per molti anni fu disponibile clandestinamente in Unione Sovietica come samizdat, prima della pubblicazione a puntate di una versione censurata sul giornale Moskva. Secondo il parere di molti lettori Il Maestro e Margherita è il miglior romanzo russo del secolo e anche dell'Unione Sovietica.

Il romanzo contiene molte “frasi alate”, ossia citazioni dal sapore quasi proverbiale, nella lingua russa, come, per esempio, "I manoscritti non bruciano". Un manoscritto del Maestro che viene distrutto, infatti, è un elemento importante della trama e lo stesso Bulgakov dovette riscrivere da capo il romanzo, attingendo solo alla sua memoria, dopo averne bruciato personalmente e di proposito un abbozzo.

Cuore di cane, una storia spesso paragonata a Frankenstein, ha per protagonista un professore che trapianta i testicoli e la ghiandola pituitaria di un uomo su un cane di nome Šarik (Pallino nella versione italiana). Col passare del tempo Šarik assume caratteristiche sempre più umane, la qual cosa genera una gran confusione. Il racconto costituisce una dura satira nei confronti dell'Unione Sovietica; da esso, nel 1973, William Bergsma ha tratto un'opera comica dal titolo L'assassinio del compagno Šarik.

Il romanzo Uova fatali racconta i fatti accaduti dopo la scoperta da parte del professor Persikov, in un esperimento con le uova, di un raggio rosso che accelera la crescita degli organismi viventi. In quel periodo la maggior parte delle galline di Mosca erano colpite da una malattia contagiosa e quindi, per porre rimedio alla situazione, il Governo sovietico prova ad utilizzare il raggio in una fattoria. Sfortunatamente, per errore, al professore vengono consegnate delle uova di gallina mentre alla fattoria gestita dal governo arriva una partita di uova di struzzo, di serpente e di coccodrillo, che avrebbero dovuto essere consegnate al laboratorio di Persikov.
L'errore viene scoperto non prima che le uova abbiano generato mostri giganteschi che devastano i quartieri periferici di Mosca e uccidono tutti coloro che lavorano nella fattoria. La macchina della propaganda coinvolge il professore, stravolgendo la sua natura nello stesso modo in cui il suo atteggiamento ingenuo ha creato i mostri. Mettere in rilievo la faciloneria e i disastri causati dal governo costò a Bulgakov la fama di controrivoluzionario.

In Memorie di un defunto, un romanzo che racconta in tono ironico e grottesco le disavventure che Bulgakov affrontò dopo la pubblicazione de La guardia bianca e del suo riadattamento a pièce teatrale. Tutti i personaggio presenti nel romanzo hanno un corrispettivo nella Mosca degli anni venti e la voce narrante è lasciata ad un aspirante scrittore più che un scrittore vero e proprio, che si suiciderà dopo aver scritto le sue memorie.
 

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Tratto da: Michail Afanas'evič Bulgakov. Wikipedia, L'enciclopedia libera.