James Hillman

 

James Hillman, psicologo analista junghiano, americano di nascita ma europeo di cultura, è nato in una stanza d'albergo ad Atlantic City, New Jersey (USA), nel 1926.

Ha partecipato alla seconda guerra mondiale nella sanità militare della US Navy (1944-46) e come cronista della radio militare (US Forces Network) in Germania.
Ha frequentato la Sorbona e nel 1950 si è laureato "with First Class Honors" al Trinity College di Dublino. Dopo un viaggio in India dal 1952 al 1953, ha praticato privatamente la medicina fino al 1955.

Nel 1959 ha ottenuto il Ph.D. all'Università di Zurigo, Summa cum laude, e il diploma di analista al C.G. Jung Institute, divenendo nello stesso anno Director of Studies, incarico che manterrà fino al 1969. Nel 1960 ha pubblicato a Londra il suo primo lavoro importante: Emotion: A Comprehensive Phenomenology of Theories and Their Meanings for Therapy.


Nel 1966 ha cominciato a partecipare alle conferenze annuali di Eranos ad Ascona : contribuirà con 15 lavori, fino al 1989.
 

Nel 1970, con l'ingresso nella Spring Publications, Hillman esce dallo studio da psicoterapeuta e rende pubblica la visione della psicologia analitica (e della psicologia tout court) che è venuto maturando: lo scenario dell'intervento psicologico non può più essere solo quello del terapeuta di fronte al paziente; è necessario invece che la psicologia diventi una terapia delle idee, e non più solo di singole persone. Queste teorie - che egli definirà "psicologia archetipale" - non passano senza scandalo, nella comunità degli psicologi analisti junghiani europei (che come tutte le comunità è assai legata ai suoi miti e ai suoi riti), ma Hillman procede per la sua strada, e le sue idee sul lavoro psicologico troveranno seguito, nel tempo, non solo tra accademici, studenti, clinici, ma anche tra artisti, scrittori e operatori sociali.


Hillman si va convincendo che l'America ha più bisogno di (e interesse per) lui, che non l'Europa. Così nel
1978, dopo più di trent'anni di Europa, l'americano Hillman torna negli USA, trasferendosi, con la Spring Publications, prima a Dallas (Texas), dove fonda il Dallas Institute of Humanities and Culture, e poi a Thompson (Connecticut) nel 1984. E ha visto così giusto, che nel 1992 l'università di Notre Dame, in Indiana, gli dedica un Festival of Archetypal Psychology, che dura 6 giorni, con 500 partecipanti. In America Hillman non smette di pensare e di scrivere e di supervisionare il training di analisti junghiani, e continua comunque a mantenere forti legami con l'Europa, insegna nelle università di Yale, Syracuse, Chicago e Dallas, e, seguendo il filo delle proprie riflessioni, si dedica anche ad una intensa attività di animazione culturale, rivolta ai più vari aggregati sociali: architetti, educatori, operatori sociali, artisti.

Figura non riducibile in schemi accademici nonostante i titoli curriculari, ottimo scrittore, probabilmente ormai più filosofo che psicologo, Hillman è riuscito ad evidenziare e a far condividere la necessità, per l'uomo postmoderno, di riconoscere e coltivare le connessioni mentali e psicologiche che lo legano alle sue radici culturali antiche, o addirittura arcaiche - e non solo in quanto singolo portatore di turbamenti e patologie dell'anima, ma in quanto componente di una società non meno turbata e patologica di lui.

 

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Tratto da: James Hillman.  Wikipedia, L'enciclopedia libera.