Malcolm X

Malcolm X (Omaha, Nebraska, 19 maggio 1925 - New York City, New York, 21 febbraio 1965), nato Malcolm Little, anche noto come Detroit Red, El-Hajj Malik El-Shabazz e Omowale, fu un attivista statunitense a favore dei diritti dei neri e dei diritti umani in genere.

Fu assassinato a New York il 21 febbraio 1965, il primo giorno della Settimana Nazionale della Fratellanza.

Malcolm X può essere considerato uno dei più grandi leader afroamericani nel XX secolo. Sostenne che la religione islamica era capace di abbattere ogni barriera razziale e ogni forma di discriminazione.

Storicamente, agli schiavi neri americani veniva assegnato il cognome dei loro padroni. Sebbene non fosse lui stesso figlio di schiavi, l'origine del suo cognome di nascita era riconducibile ai padroni presso cui avevano servito un tempo i suoi antenati. La scelta di "X" come cognome volle dunque rappresentare il rifiuto di accettare questo legame anagrafico con i padroni di un tempo.

Malcolm X nacque a Omaha, in Nebraska, figlio di Earl e Louise Little. Suo padre era un predicatore battista e sostenitore di Marcus Garvey e fu assassinato nel 1931 da un gruppo di sostenitori della "supremazia bianca" noto come Black Legion. La madre di Malcolm in seguito fu dichiarata legalmente non sana di mente, e la famiglia si disperse. Lo stesso Malcolm fu affidato a una famiglia di tutori.

Malcolm terminò la junior high school ottenendo i migliori risultati della sua classe, ma abbandonò quando il suo insegnante preferito gli disse senza mezzi termini che diventare un avvocato non era "un obiettivo realistico per un negro". Lasciata la scuola, Malcolm si trasformò in uno sbandato; i primi problemi con la legge lo portarono in un centro di detenzione, da cui uscì per trasferirsi per qualche tempo a Boston, presso la sorella maggiore Ella Little Collins.

In seguito Malcolm trovò lavoro come lustrascarpe presso un night club; nella sua autobiografia, avrebbe ricordato di aver lustrato le scarpe a Duke Ellington e altri grandi musicisti neri inoltre trovò anche lavoro come cameriere in un treno. Trasferitosi poi nel quartiere di Harlem, a New York, si diede a una serie di attività illegali fra cui spaccio di droga, gioco d'azzardo, prostituzione, estorsione e rapina (secondo alcuni biografi, si sarebbe anche personalmente prostituito; ma la questione, e altre relative a questo periodo, sono controverse). Quando fu esaminato per la leva durante la Seconda Guerra Mondiale, i medici lo trovarono psichicamente non adatto; in seguito, Malcolm X sostenne di aver finto una patologia mentale per evitare le armi.

Il 12 gennaio 1946, all'età di 20 anni, Malcolm fu arrestato e condannato a dieci anni con l'accusa di violazione di domicilio, possesso illegale di armi da fuoco, e furto. Alla Charlestown State Prison si guadagnò il soprannome di Satana per il suo continuo bestemmiare, specialmente contro Dio e la Bibbia.

Nel 1948, mentre era in carcere, Malcolm ricevette una lettera dal fratello Reginald, che gli chiedeva di unirsi alla Nation of Islam (NOI). La NOI si autodefiniva una "setta islamica militante". La sua tesi centrale era che la maggior parte degli schiavi africani erano musulmani prima di venire catturati, e che quindi i neri avrebbero dovuto riconvertirsi all'Islam. Il NOI era inoltre un gruppo "nazionalista nero", ovvero auspicava la creazione di una nazione nera separata all'interno degli Stati Uniti. In effetti, i membri della NOI arrivavano fino a considerare i non-neri, e in particolar modo gli ebrei e gli anglosassoni, "subumani".

Malcolm fu affascinato dagli insegnamenti del leader della NOI, Elijah Muhammad. Con l'aiuto della sorella, riuscì a ottenere il trasferimento in una colonia penale di Norfolk dove aveva maggiore libertà; divenne un avido lettore e cercò nella storia e nella filosofia argomenti a favore delle teorie della NOI. Per arricchire la propria cultura e migliorare la propria calligrafia, arrivò a trascrivere a mano un intero dizionario; quindi, iniziò a corrispondere con Elijah Muhammad quotidianamente. Alla fine, Malcolm X fu rilasciato sulla parola, il 7 agosto 1952.

Appena uscito di prigione, Malcolm X si recò da Elijah Muhammad, a Chicago. Fu in questo periodo che ricevette il cognome "X", per simboleggiare il rifiuto del suo "cognome da schiavo" e l'assenza di un vero cognome africano-musulmano.

Nel marzo del 1953, la CIA iniziò a controllare le azioni di Malcolm; apparentemente, questo aveva a che vedere col fatto che, secondo alcuni informatori, Malcolm X definiva sé stesso un "comunista". Nell'archivio della CIA comparivano anche due lettere firmate da Malcolm X con lo pseudonimo "Malachi Shabazz"; il cognome "Shabazz" secondo Elijah Muhammad, era un riferimento a una discendenza da una antica "nazione asiatica nera". Nel maggio dello stesso anno, la CIA concluse che Malcolm X aveva una "personalità asociale con tendenze paranoiche (schizofrenia paranoide pre-psicotica)".

Nello stesso anno, Malcolm si trasferì definitivamente presso Elijah Muhammad a Chicago, per tornare poi a Boston con il ruolo di "Ministro del Tempio Numero 11 della Nazione dell'Islam". Nei tempi successivi aprì numerosi altri templi, diventando ministro di molti di essi. La sua predicazione portò moltissimi proseliti alla NOI; tra i più celebri si ricorda Cassius Clay, che proprio aderendo alla NOI decise di cambiare il proprio nome in Muhammad Ali. Ben presto Malcolm X divenne il numero due del movimento e il braccio destro di Elijah Muhammad. Fra il 1952 e il 1963, certamente anche grazie all'enorme carisma di Malcolm, la NOI passò da 500 a 30.000 iscritti.

Nel 1958, Malcolm sposò Betty X a Lansing, nel Michigan. Ebbero sei figlie, tutte chiamate "Shabazz": Attillah, nata nel 1958; Qubilah, nata nel 1960; Ilyasah, nata nel 1962; Gumilah, nata nel 1964, e le sorelle Malaak e Malikah, nate dopo la morte di Malcolm nel 1965.

Mentre lavorava per la NOI, Malcolm X giunse a conoscenza di alcune avventure extraconiugali di Elijah Muhammad. Lo stesso Elijah si difese sostenendo che, come "inviato di Dio", aveva il diritto di avere più mogli; tuttavia, egli non era sposato con nessuna delle giovani segretarie con cui ebbe relazioni, e giunse anche a metterle incinte tutte. Malcolm si rifiutò di mettere la cosa a tacere, e se ne mostrò contrariato, ma non abbandonò il movimento.

Nell'estate del 1963, Malcolm si rese conto che Elijah e molti altri Ministri di alto livello della NOI erano gelosi della sua popolarità. Progressivamente in conflitto con l'organizzazione, Malcolm espresse la propria critica circa la Marcia su Washington dicendo che non trovava nulla di eccitante in una dimostrazione "fatta da bianchi davanti alla statua di un presidente morto da cento anni e al quale, quando era vivo, noi non piacevamo".

Nello stesso anno, in occasione dell'assassinio di John F. Kennedy, Malcolm commentò piuttosto freddamente che la violenza che i Kennedy non erano riusciti a fermare gli si era "ritorta contro", aggiungendo che questo genere di cose non lo intristiva, ma lo rendeva felice. Queste dichiarazioni causarono un enorme scalpore, e alla fine la NOI rinnegò le parole di Malcolm, vietandogli di parlare in pubblico per novanta giorni.

Nella primavera del 1963, Malcolm iniziò a collaborare con Alex Haley nella scrittura del libro The Autobiography of Malcolm X. L'8 marzo 1964 dichiarò pubblicamente la sua separazione dalla NOI e il 12 marzo annunciò la creazione di un nuovo movimento chiamato Muslim Mosque, Inc.. La principale differenza ideologica fra il movimento creato da Malcolm X e la NOI è l'abbandono del presupposto religioso come elemento di coesione per il popolo nero. Nel frattempo, tuttavia, Malcolm X si convertì all'islamismo ortodosso.

Il 13 aprile del 1964, Malcolm lasciò gli Stati Uniti per recarsi in viaggio prima in Egitto e poi a Jeddah, in Arabia Saudita. Non essendo in grado di parlare arabo, e avendo un passaporto statunitense, ebbe qualche difficoltà a entrare nel paese; tuttavia, grazie all'intervento della stessa famiglia reale saudita, riuscì alla fine a completare il suo pellegrinaggio. Durante questa esperienza religiosa, arrivò per la prima volta a concepire l'Islam come una religione capace di abbattere qualsiasi barriera razziale.

Il 21 maggio 1964, Malcolm X tornò negli Stati Uniti come sunnita, col nuovo nome El-Hajj Malik El-Shabazz. Durante un importante discorso indirizzato all'intera nazione, proclamò:

"I diritti umani sono qualcosa che avete dalla nascita. I diritti umani vi sono dati da Dio. I diritti umani sono quelli che tutte le nazioni della Terra riconoscono.

In passato, è vero, ho condannato in modo generale tutti i bianchi. Non sarò mai più colpevole di questo errore; perché adesso so che alcuni bianchi sono davvero sinceri, che alcuni sono davvero capaci di essere fraterni con un nero. Il vero Islam mi ha mostrato che una condanna di tutti i bianchi è tanto sbagliata quanto la condanna di tutti i neri da parte dei bianchi.

Da quando alla Mecca ho trovato la verità, ho accolto fra i miei più cari amici uomini di tutti i tipi - cristiani, ebrei, buddhisti, indù, agnostici, e persino atei! Ho amici che si chiamano capitalisti, socialisti, e comunisti! Alcuni sono moderati, conservatori, estremisti - alcuni sono addirittura degli "Zio Tom"! Oggi i miei amici sono neri, marroni, rossi, gialli e bianchi!"

Insieme a A. Peter Bailey e altri, Malcolm fondò il distaccamento statunitense della Organizzazione per l'Unità Afro-americana o OAAU. Ispirandosi alla Organizzazione per l'Unità Africana (OAU), la OAAU decise di adottare un atteggiamento non religioso e non settario nella difesa dei diritti umani.

Nel 1964, la rivista «Life» pubblicò una famosa fotografia di Malcolm X con una carabina in mano, intento a tirare la tenda della sua finestra per controllare fuori. La foto era accompagnata dalla scritta "con tutti i mezzi necessari", e si riferiva alle minacce di morte subite da Malcolm X e alla sua affermazione che "si sarebbe difeso". La CIA era stata infatti informata, anche per mezzo di infiltrati, che la NOI aveva commissionato ai suoi membri l'assassinio di Malcolm X.

Il 14 febbraio 1965, Malcolm e la sua famiglia sopravvissero a un attentato dinamitardo contro la loro abitazione. Una settimana dopo, il 21 febbraio, durante un discorso in pubblico a Manhattan, Malcolm fu ucciso, all'età di 39 anni, da diversi colpi di arma da fuoco esplosi da tre sicari.

I funerali di Malcolm X, tenutisi il 27 febbraio 1965 ad Harlem, raccolsero oltre 1500 persone.

Tre membri della NOI furono arrestati per il suo assassinio: Talmadge Hayer, Norman 3X Butler e Thomas 15X Johnson, e condannati per omicidio nel marzo del 1966. In realtà, pare che il solo Hayer fosse direttamente responsabile dell'omicidio; in seguito furono fatti altri nomi sui mandanti, tutti in seno alla NOI.

 

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Tratto da: Malcolm X. Wikipedia, L'enciclopedia libera.