Thomas Mann

Thomas Mann (Lubecca, 6 giugno 1875 – Zurigo, 12 agosto 1955) è stato uno scrittore e saggista tedesco. Premio Nobel nel 1929, è considerato una della figure di maggior rilievo della letteratura europea del '900.

Thomas Mann nacque a Lubecca, in Germania, secondogenito di Thomas Johann Heinrich Mann, senatore e commerciante di rilievo, e di Júlia da Silva Bruhns, nata in Brasile ma emigrata in Germania all'età di sette anni. Nonostante la confessione cattolica della madre, Mann viene battezzato secondo la fede luterana del padre. Nel 1892 il padre muore, la ditta di famiglia è liquidata e la madre si trasferisce con i figli a Monaco di Baviera, dove Mann risiederà fino al 1933. Fratello minore di Heinrich Mann, anch'egli scrittore, si dedica fin da giovanissimo al giornalismo e alla letteratura, scrivendo nel 1893 schizzi di prosa e saggi per la rivista Der Frühlingssturm (La Tempesta Primaverile) da lui coedita.

Dal 1894 lavora in una compagnia di assicurazioni per poi rinunciare, nel 1895, alla professione borghese e diventare scrittore a tempo pieno. Il primo racconto breve, Il piccolo signor Friedemann (Der Kleine Herr Friedemann), sarà pubblicato nel 1898. Intanto, durante un lungo soggiorno, assieme al fratello Heinrich, a Palestrina e Roma tra il 1896 e il 1898, inizia a lavorare al suo romanzo più famoso, I Buddenbrook, pubblicato poi nel 1901 ricevendo un notevole successo. L'11 febbraio 1905 sposa Katharina (Katja) Pringsheim (nata il 24 luglio 1883 a Feldafing presso Monaco, morta il 25 aprile 1980 a Kilchberg presso Zurigo), nipote della propugnatrice dei diritti della donna Hedwig Dohm. Dal matrimonio nacquero i figli Erika, Klaus, Golo (Angelus Gottfried Thomas), Monika, Elisabeth e Michael. Nel 1929 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura.

Nel gennaio del 1933, Thomas Mann tenne una celebre conferenza all'Università di Monaco, che costituì la sua ultima apparizione pubblica in Germania: "Dolore e grandezza di Richard Wagner". In quell'occasione lo scrittore - grande appassionato wagneriano - criticò i legami tra il Nazismo e l'arte tedesca, di cui la musica di Wagner sembrava il simbolo più autentico. La conferenza infastidì non poco i nazionalisti presenti in sala, che proprio in quei giorni - il 30 gennaio - videro l'ascesa di Hitler al potere. Mann si trasferì immediatamente all'estero, stabilendosi prima a Küsnacht, presso Zurigo, poi negli Stati Uniti, a Pacific Palisades Los Angeles, località che già ospitava una nutrita comunità di esuli tedeschi.

Nel 1952 fece ritorno in Svizzera, ma non in Germania, nonostante fosse stato proposto come primo Presidente della Repubblica. Morì di arteriosclerosi a Kilchberg, presso Zurigo, il 12 agosto del 1955.

Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti, oltre al Premio Nobel, ricordiamo il "Goethe-Preis" della città di Francoforte e la cittadinanza onoraria della sua città natale.

Il primo romanzo di Mann, I Buddenbrook, pubblicato all'età di ventisei anni, riscosse immediatamente un notevole successo di pubblico in Germania. Opera dal forte carattere autobiografico, narra della ascesa e caduta di una ricca famiglia di mercanti, seguendone le vicende attraverso diverse generazioni. Anticipando alcuni tratti distintivi di tutta la produzione successiva, all'acuta analisi e descrizione psicologica dei personaggi si affianca una altrettanto attenta osservazione della società e dei suoi mutamenti nell'Europa dei primi anni del XX sec.

A I Buddenbrook fanno seguito una serie di racconti e novelle, tra i quali si ricorda in particolare Tonio Kröger (1903) e La morte a Venezia (1912). Il romanzo La montagna incantata (1924), concepito anch'esso in un primo momento come racconto breve, poi elaborato in un lavoro di più ampio respiro, tratta con sottile ironia e con una certa vena simbolica della formazione umana e spirituale del giovane ingegnere Hans Castorp durante sette anni di permanenza in un sanatorio sulle Alpi svizzere.

Tra il 1933 e il 1942, Mann pubblica la tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli, ricca rielaborazione della storia di Giuseppe, tratta dalla Genesi, e considerata una dei suoi lavori più significativi. Con il romanzo Lotte a Weimar del 1939, Mann ritorna al mondo de I dolori del giovane Werther di Goethe, mentre Doctor Faustus, del 1947, narra la storia del compositore Adrian Leverkühn e della corruzione della cultura tedesca negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Un ultimo grande romanzo, Le confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull, pubblicato incompleto nel 1954, rimase incompiuto alla morte dello scrittore.

Diverse opere di Thomas Mann ebbero una trasposizione cinematografica. Tra queste ricordiamo le versioni de I Buddenbrook di Alfred Weidemann (1959) e di Franz Peter Wirth (1978), di Morte a Venezia di Luchino Visconti (1971), di Lotte in Weimar di Egon Günther con Lilli Palmer come protagonista e de La montagna incantata di Hans W. Geißendörfer (1982).

 

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Tratto da: Thomas Mann. Wikipedia, L'enciclopedia libera.