Ugo Ojetti

Ugo Ojetti (Roma, 15 luglio 1871 – Firenze, 1 gennaio 1946) è stato uno scrittore, critico d'arte e giornalista italiano.

Personalità di vastissima cultura, scrisse anche per diversi giornali, dall'Illustrazione italiana, alla Tribuna, al Corriere della Sera, giornale del quale fu direttore fra il 1926 ed il 1927.

Organizzò numerose mostre d'arte e dette vita ad importanti iniziative editoriali, come "Le più belle pagine degli scrittori italiani" per l'editrice Treves e l'ideazione della collana de "I Classici italiani" per la Rizzoli.

Per il teatro scrisse, assieme a Renato Simoni, la commedia in quattro atti Il matrimonio di Casanova. Fece parte fino al 1933 del consiglio di amministrazione della Enciclopedia Italiana.

Nei sette volumi che costituiscono la raccolta Cose viste sono contenuti articoli da lui scritti per il "Corriere della Sera" nell'arco di oltre quindici anni, dal 1923 al 1939. Quelli scritti fra il 1904 e il 1908 per l'"Illustrazione italiana" vennero invece pubblicati nei due volumi de I capricci del conte Ottavio, usciti rispettivamente nel 1908 e nel 1910.

Scritto con uno stile che si pone fra la critica e il reportage, Alla scoperta dei letterati, pubblicato ancora in giovane età nel 1895, fu considerato, e come tale fece discutere, un momento di analisi profonda del movimento letterario dell'epoca ricavato attraverso interviste a scrittori celebri dell'epoca come Fogazzaro, Carducci e Gabriele D'Annunzio.

Profondo conoscitore ed appassionato studioso di arte, Ugo Ojetti ha pubblicato sull'argomento diversi importanti libri: Ritratti di artisti italiani (in due volumi, 1911 e 1923), I nani tra le colonne (1920), Raffaello e altre leggi (del 1921, La pittura italiana del Seicento e del Settecento (1924), l' Atlante di storia dell'arte italiana (due volumi, 1925 e 1934) e La pittura italiana dell'Ottocento (1929).

Come scrittore di narrativa è ricordato per i romanzi Senza Dio (scritto quand'era poco più che ventenne nel 1894), Mimì e la gloria (del 1908) e Mio figlio ferroviere (1922).

Fondatore della rivista d'arte "Dedalo" (uscita dal 1920 al 1933), Ojetti diresse per due anni a Milano, appunto dal '33 al '35, la rivista letteraria "Pan", fondata sulle ceneri della precedente esperienza fiorentina della Rassegna di lettere ed Arti "Pègaso".

Nominato Accademico d'Italia nel 1930, Ojetti - che partecipò come volontario alla prima guerra mondiale - è celebre anche per i suoi aforismi, massime e pensieri, molti dei quali sono raccolti nei trecentocinquantadue paragrafi di Sessanta (volumetto uscito nel 1937 ma scritto dall'autore per i suoi sessant'anni).

 

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Tratto da: Ugo Ojetti. Wikipedia, L'enciclopedia libera.