Boris Pasternak

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Borís Leonídovič Pasternàk (Mosca, 10 febbraio (29 gennaio) 1890 - Peredelkino, 30 maggio 1960) è stato uno scrittore russo di fama internazionale. Trascorse l'infanzia in un ambiente intellettuale ed artistico. Suo padre Leonid era artista e professore alla Scuola moscovita di pittura, sua madre, Rosa Kaufmann, era pianista.

Borís Leonídovič Pasternàk è la traslitterazione scientifica del nome russo, generalmente nell'italiano scritto si incontra la trascrizione fonetica approssimata Boris Leonidovich Pasternak.

Tra le personalità della cultura - musicisti, artisti e scrittori - Pasternak ebbe modo di incontrare a casa dei genitori vi fu anche Lev Tolstoj, per il quale suo padre Leonid illustrò i libri.

Fin dall'incontro col compositore russo Scriabin sognava diventare pianista e compositore e si dedicava al piano, alla teoria di musica e la composizione. Compiuti gli studi al liceo tedesco di Mosca nel 1908, però, si iscrisse alla Facoltà di filosofia all'università di quella città. Durante il semestre al università tedesco di Marburg, la Philipps-Universität, nell'estate di 1912 ed i viaggi in Svizzera ed in Italia, maturò la sua decisione di dedicarsi alla poesia.

In quegli anni scrisse le sue prime poesie, che uscirono nell'almanacco Lirika (Лирика) e mostrano l'influenza del simbolismo e del futurismo. Nel 1914 pubblicò la sua prima raccolta di poesie nel libro Il gemello delle nuvole (Близнец в тучах), seguito da Oltre le barriere (Поверх барьеров, 1917), che gli portò un riconoscimento ampio negli ambienti letterari. Dal 1914 fu membro del gruppo di poeti simbolistici Centrifuga (Центрифуга).

Nel 1922 Pasternak sposa Ewgenija Wladimirowna Lourie da cui ebbe un figlio. Hanno divorziato nel 1931. Segue un secondo matrimonio nel 1934 con Sinaida Nikolajewna Neuhaus; la famiglia si trasferì nel sobborgo moscovita di Peredelkino nel 1936.

Dopo la seconda guerra mondiale Pasternak mise mano al primo e unico romanzo, Il dottor Živago (Доктор Живаго). Il romanzo venne rifiutato dall'Unione degli Scrittori e non poté esser pubblicato nella Russia sovietica. Nel 1957 venne pubblicato per la prima volta in Italia, tra molte difficoltà, dalla casa editrice Feltrinelli in una edizione diventata poi storica.

Nel 1958, Il dottor Živago frutterà a Pasternak l'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura. Da questo capolavoro della narrativa novecentesca sarà tratto il film omonimo di successo (1965) con Omar Sharif e Julie Christie,

Pasternak visse a Peredelkino, nei dintorni moscoviti, fino alla sua morte, avvenuta nel 1960.

Tra le sue opere sono da segnalare anche diverse raccolte di poesie, alcune delle quali raccolte nel volume Autobiografia e nuovi versi, che poté pubblicare per la prima volta solo in Italia, e Il salvacondotto, sorta di opera autobiografica riferibile non tanto alle vicende della sua vita quando alla sua vocazione intellettuale.

Nell'"Autobiografia e nuovi versi", Pasternak fornisce una descrizione memorabile (e commovente) della Mosca della sua infanzia:

"Alla fine del secolo Mosca conservava ancora la sua vecchia fisionomia di angolo remoto, tanto pittoresco da sembrare favoloso, con le caratteristiche leggendarie di una terza Roma e di una capitale dell'epoca eroica, nella magnificenza delle sue stupende, innumerevoli chiese".

 

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Tratto da: Boris Pastenak. Wikipedia, L'enciclopedia libera.