I vostri commenti

 

Lunedì 6 Agosto 2007 15.05

Maestro, sono tornato su LAST dopo una lunga assenza, e devo dire che continui a mantenere accesa quell'atmosfera classica "dell'imprevisto" dei romanzi gialli.

Sai che ultimamente ho letto "IO UCCIDO", e senza voler esagerare, il tuo racconto suscita lo stesso interesse delle prime 400 pagine del romanzo di Faletti.

Attendo i prossimi capitoli.......

Sergio

 

 

 

Martedì 10 Luglio 2007 21.33

Ma quando lo finisce sto libro... sono troppo curiosa!!!


Eleonora!

 

 

 

Martedì 6 Maggio 2007 13.00

Ehilà 'scrittore', vuoi tenerci ancora sulla corda? Non tirarla troppo però.. ;-) Regalaci ancora un momento di "avventura" riflessa.. e in bocca al...

Pap

 

 

 

Lunedì 4 Giugno 2007 11.59

Caro Renato, seguo con piacere gli sviluppi di Last.

Spero che non sia il Tuo ''Last'', ultimo romanzo, ma un inizio davvero brillante da Scrittore affermato. Te lo meriti.

Mi ha poi fatto piacere, noto anche questo, la genuina soddisfazione nei commenti di coloro che Ti conoscono personalmente, questo indica che non sei soltanto dotato sul piano letterario, ma (ancor più raro) sul piano Umano. Sempre meglio, auguri per tutto, ma soprattutto, serenità.

Antonella
 

 

 

Mercoledì 2 Maggio 2007 12.59

Sabato sera ore 21 circa… rientro a casa distrutta e proprio non mi va di uscire. Acceso il pc penso di guardare che c’è di nuovo.

E’ così che mi imbatto in Last. Stampo (sì, perché quando leggo mi piace il contatto con la carta) e lo butto letteralmente giù tutto d’un fiato. Il problema adesso è che, come ogni volta che si legge con vero piacere e trasporto, si vuole solo arrivare alla fine. Tocca invece accontentarsi per il momento ed aspettare la prossima porzione di romanzo.

Ad ogni modo il mio sabato è trascorso con tutti gli ingredienti di una serata da ricordare. Quella di Renato è sempre una buona compagnia ed una bella sorpresa e leggerlo mi fa conoscere un po’ del Renato che non ho mai visto; alcuni nomi mi evocano immagini, luoghi, persone, da Torino a Usseaux… insomma, sono tanti i fattori che influiscono sul coinvolgimento, no? ...non ultima la scrittura limpida e avvolgente, e interessi come la fotografia e la musica.

Pensare che proprio ultimamente lamentavo la mia scarsa capacità al coinvolgimento nella lettura… quindi forza scrittore, mi pare che siamo in tanti ad aspettarti!

Annalisa
 

 

 

Lunedì 23 Aprile 2007 13.55

La scrittura è un formidabile incantesimo per dimenticare, "andare oltre", piegare la realtà verso significati profondi, realtà diverse dalle quotidiane fregature.

Ma, una scrittura come questa, riscatta ogni realtà problematica, mostrando capacità straordinarie che non tarderanno a farsi strada e realizzare un cammino, anche sul piano "pratico", e una svolta, finalmente, di serenità e soddisfazioni (anche materiali).

Questo è il mio augurio (spero un vaticinio) per te, Renato che, nato due volte, sei certamente stato costretto a "rinascere" e ricrearti ogni volta seguendo le circostanze...

Come le Fate intorno alla culla di una principessa, stanno i "doni" che ti sono stati fatti: sono le dimostrazioni d'affetto e di stima delle Donne della Tua Famiglia (che non ti hanno mai lasciato solo, tra un canto, un'imprecazione e una Preghiera). Anche io "tifo" per le tue grandi capacità.

Antonella
 

 

 

Lunedì 16 Aprile 2007 12.06

I buoni ingredienti sono stati scelti con cura (come per il minestrone di Coniglio Francesco!): un reporter/detective che cerca di fare luce sopra un mistero e sulla propria vita, un "cliente" molto reticente, un cameriere che certo sa più di quanto vuol far credere, due donne affascinanti (quale dei due "sogni" potrà colorare la vita del nostro eroe?) e tutti i protagonisti immersi tra una città universalmente riconosciuta come "magica" ed antiche ed odierne suggestioni, arcani e moderni simboli misteriosi.

Riuscirà il Renato "personaggio" a sciogliere il groviglio di domande in cui si è ritrovato suo malgrado (?) coinvolto? Riuscirà a fare luce su ogni mistero, compreso soprattutto quello del suo cuore?

Al Renato "scrittore" il compito di guidarci nella ricerca delle risposte a queste domande.

A noi lettori il piacere di seguire passo dopo passo l'affascinante scorrere degli avvenimenti e di ringraziare lo scrittore per aver voluto condividere con noi il suo cammino.

Massimo

 

 

 

Lunedì 9 Aprile 2007 14.34

Stiamo entrando nuovamente nel tuo mondo, questa volta non solo con i pensieri , ma per iscritto.

Abbiamo letto. Mamma ti manda a dire che il coraggio della disperazione è quello di vivere con coraggio pensando che leghi a te, non solo la tua vita, ma tutti coloro che ti conoscono e che ti amano che forse sono pochi, ma sinceri.

La vita è lotta, niente ti viene regalato ma affrontare il quotidiano è anche un'affermazione del proprio io, dire al mondo intero io ci sono: eccomi, e meno male che oggi è un altro giorno e non c'è solo pioggia o fulmini a ciel sereno, c'è un sole rosso al tramonto e splendente la mattina.

Quando pensi che un motivo per vivere esiste, lo sconforto a volte trova un significato al quale rispondere con: ci sarà un motivo per cui sono al mondo? Si chiama Dio, Allah, in un altro modo, ma io ci sono e sono una persona pulita, di sani principi, a volte criticata da chi è diverso da me, derisa da chi non comprende e da chi vorrebbe essere come sei, ma non importa la vita offre ad ognuno di noi un qualcosa che è più grande di queste ipocrisie terrene, offre l'amore dei nostri cari, che nessuno potrà mai portare via.
 

Bacioni e abbracci dalle donne della tua famiglia.

 

 

 

Mercoledì 5 Aprile 2007 14.44

Il tuo romanzo mi ha preso sin dal primo momento, ogni giorno cerco se c'è un nuovo capitolo , questa storia mi affascina moltissimo.

Complimenti !!!!

Gabriella
 

 

 

Mercoledì 5 Aprile 2007 14.34

Noi mangiamo quasi tutti i giorni insieme ed è bizzarro da dirsi imparo a conoscerti leggendo quello che ogni tanto aggiungi sul tuo sito, quello che di te vuoi donare agli altri, foto, emozioni, scelte,...vita. Leggendo “Claudia” mi sono proiettata indietro nel tempo quel 24 dicembre e ho “rivisto” incuriosita cosa è successo ....continua così.....!

Lorena
 

 

 

Mercoledì 5 Aprile 2007 02.47

Last è solo all’inizio, anche se comincia da una fine con “Il Testamento”, quindi pareri e riflessioni valgono limitatamente a quello che il romanzo lascia intravedere fin qui.

Lettura scorrevole, piacevole, che “prende”. Si attende il prossimo capitolo con curiosità.

I complimenti all’autore che mi pare si stia cimentando in un mestiere non suo.

Ma è davvero una trama semplice e lineare?

Dove finisce l’autore Renato (la prima R), e dove inizia il personaggio, il Reporter (la seconda R)? In ogni viaggio c’è un eroe, ma ci sono anche amuleti, incantesimi, maghi, draghi, tesori, principesse da salvare, archetipi/dei schierati pro e contro l’eroe.

Ci sono anche fate o esseri speciali, o il Caso, che donano oggetti che si riveleranno fondamentali. Qui ci sono le Rune (la terza R), in particolare Reid (accidenti la quarta R!).

Anche il direttore Bonomi ha una R arrotata (e cinque), ma su lui va fatto un ragionamento a parte.

Elementi ricorsivi, in una struttura circolare dove si inizia con una fine, si finirà con un inizio? D'altronde già nel nome Renato è inscritto il concetto di rinascita, sarebbe bello finire con un inizio e quindi con una rinascita. E a proposito di R, in ebraico la lettera Resh è associata ad un arcano maggiore, il Giudizio o l’Angelo, anch’esso legato a un concetto di rinascita e resurrezione.

Mi sembra di scorgere nel romanzo qualcosa che va al di là dell’ispirazione immediata, che se anche fosse tale e non ci fosse nulla di costruito, attraverso canali “altri” (l’inconscio?) stimola in chi scrive idee che il personaggio mette in atto, come fosse la rappresentazione virtuale di un percorso iniziatico, una sorta di Quête du Graal .

Un reporter, l’“animus”, a caccia di qualcosa che ancora non sa, forse la sua “anima” ?

L’anima rappresentata dalla sua compagna, Claudia, sempre più assente, che lascia un posto vuoto nella metà del letto. E un posto vuoto dentro di lui.

Che cosa cerca il personaggio? Non lo sa. Come in una vera quête, ciò che conta è il percorso. L’obbiettivo è sempre trovare se stessi, o il nuovo e rinnovato se stesso. La strada si fa un passo per volta senza sapere cosa avverrà dopo perché sarà il caso o il destino o il proprio comportamento che indirizzerà i passi.

Torniamo a Bonomi. Sembrerebbe la B del classico bastardo che non ci dà soddisfazione e/o riconoscimento ma, se proviamo a scomporre il nome in Bon-omi, ci suggerisce il “buon uomo”. E' anche la B di babbo (o la lettera beth, casa). Forse qui c’è un cavaliere che va verso suo padre, il re malato, ma potrà guarirlo solo se farà la giusta domanda.

Il nostro personaggio troverà la giusta domanda da porre a Bonomi?

Ovviamente sono molto curiosa di sapere come procederà il nostro eroe.

Eva
 

 

 

Mercoledì 4 Aprile 2007 12.12

Il primo commento che mi era venuto in mente è stato "Bello.. scritto proprio bene".
Ma credo sarebbe troppo riduttivo .. Penso che il giudizio migliore siano le emozioni provate .. in pochi minuti mi sono totalmente immerso nella lettura astraendomi completamente dalla realtà circostante. Solo pochissimi grandi romanzi erano riusciti a "rapirmi" con le prime pagine.

Complimenti.

Sono orgoglioso di poter dire di conoscere lo scrittore di Last.

Beppe

 

 

 

Lunedì 2 Aprile 2007 23.45

Pensavo di darti il mio giudizio a voce, ma perchè non approfittare della tecnologia per avere l'immediatezza delle mie sensazioni. Ho iniziato a leggere per curiosità, ma dopo aver letto "Il Testamento" ho provato un senso di sgomento ed ho continuato la lettura anche delle altre parti, avido di sapere cosa succedeva dopo. Io non leggo molto, anzi negli ultimi anni forse è più onesto dire che non leggo affatto, ma dei libri letti pochi sono stati capaci di coinvolgermi immediatamente nel racconto; "Last" è stato capace di ciò. La tecnologia ha il dono di favorire la comunicazione in tempo reale, ma rende tutto troppo impersonale, quindi il prossimo viaggio sulla A6 approfitteremo per parlare del tuo racconto.

Un Saluto

Sergio

 

 

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