Il viaggio dell’eroe e la ruota zodiacale

(La partenza)

 

Così come ogni partenza è preceduta dall’accettazione della sfida, ossia l’Eroe accoglie l’appello, altrettanto è ineludibile una fase di preparazione. E solo quando questa sarà compiuta, il viaggio potrà avere finalmente inizio.

Partire significa abbandonare un luogo, fisico o dell’anima, che solitamente è percepito come un ambito sicuro, familiare, o quantomeno talmente conosciuto da risultare rassicurante e protettivo. La partenza contiene in sé un concetto di separazione e distacco, un allontanamento dal mondo ordinario. L’eroe lascia la propria casa, la famiglia, gli amici, il suo quotidiano, per affrontare un mondo sconosciuto.

Dal punto di vista astrologico si dovrà osservare e analizzare il tema di nascita basandosi sul concetto di polarità delle Case opposte.

Il viaggio prevede uno spostamento da un luogo ad un altro, sarà utile osservare lo schema astrologico in modo “topologico” secondo gli assi, a partire dalla quadripartizione del cerchio zodiacale data dalla croce formata dall’asse dell’orizzonte: Ascendente-Discendente (Asc-Disc o Casa I e VII) con il meridiano del Medio Cielo – Fondo Cielo (MC-FC ovvero Casa X e IV).

L’asse Asc-Disc ci dirà quanto l’individuo, il nostro Eroe, farà leva su se stesso (Asc) e quanto coraggio avrà nell’andare verso l’altro, lo sconosciuto (Disc). Il secondo asse lascerà intravedere quanto il soggetto è legato, radicato, al suo luogo di appartenenza (FC) e quanto desiderio di autonomia, indipendenza e voglia di realizzazione di sé possiede (MC).

Gli assi cosiddetti cardinali (Asc-Disc e MC-FC) permettono di descrivere la struttura base del tipo psicologico cui l’individuo appartiene grazie alla individuazione, nei quattro settori che si vengono a formare, di quali e quanti pianeti vi si raggruppano e del tipo di energia elementale.

Lo stress emotivo della partenza, del distacco, si potrà invece osservare analizzando l’asse che vede in opposizione la Casa II (seconda), le sicurezze, l’attaccamento, e la Casa VIII (ottava) la gestione dell’abbandono e della perdita, la capacità di trasformazione.

I Pianeti (compresi i luminari: Sole e Luna) collocati in queste due case (II e VIII), in aspetto dissonante tra loro, sottolineeranno la sofferenza del soggetto nelle situazioni di distacco e/o abbandono perché già vissute e registrate con emozioni forti e, probabilmente, negative fin dal legame simbiotico vissuto con la madre nei primi mesi di vita.

Analogamente, una dissonanza tra i pianeti Plutone e Venere, ci dirà la difficoltà del soggetto a gestire le tematiche abbandoniche.

Nella preparazione al Viaggio, preludio indispensabile per la partenza, si attiveranno uno o più archetipi. Tipicamente si tratterà dell’archetipo dell’Innocente, piuttosto che dell’Orfano, e del Guerriero anziché l’Angelo Custode o, ancora,  un puzzle dei quattro.

L’Innocente è associabile all’ottimismo e alla fiducia (osservare Sole e Giove).

Con L’Orfano l’Eroe fa l’esperienza della delusione, dell’abbandono, del sentimento di impotenza, ma anche della ricerca di contatto e associazione con altri (Luna, Plutone, Venere).

Il Guerriero sarà utile a fissare obiettivi, elaborare strategie per raggiungerli e allenarsi con disciplina e coraggio (Mercurio, Marte, Saturno, Urano).

L’Angelo Custode stimolerà alla cura e alla protezione di sé stesso e degli altri (Giove, Nettuno e Saturno).